La classificazione è creata, da informazioni che provengono da diverse fonti, per lo più pubbliche, come articoli di stampa, blog e contenuti di banche dati giudiziarie. I dati includono nomi, luoghi, date di nascita o dettagli sull’istruzione di quella persona, tuttavia l’indagine di Vice News ha rivelato come a volte siano inclusi i numeri di previdenza sociale o i passaporti. Nei profili di alcune persone si può leggere “indagato”, “accusato”, “interrogato”, “detenuto” o “perseguito”, in quello che può essere considerato un certificato penale privato disponibile su Internet previo abbonamento. L’elenco comprende anche i link alle diverse fonti prese in considerazione per attribuire ad ogni classificazione penale un soggetto: in molte occasioni ci sono link a post di blog in cui, ad esempio, quella persona è accusata di terrorismo. Anche se la veridicità del blog è più che discutibile.